Asli Wells
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A Parigi nel 1851 la Contessa Marie d’Agoult dava vita ad una nuova “Scuola d’Atene” al femminile, come la chiamava Hortense Allart, in una villetta da cui si vedeva l’Arco di Trionfo, vicino all’Etoile: la Maison Rose. Un salotto che i giornalisti chiamavano “l’abbay au bois” della democrazia; fonte di stimoli culturali in cui scrittori, giornalisti, poeti, musicisti ed artisti in genere, uomini politici di tutta Europa si alternavano, come Leconte de Lisle, Turgenev, Pascal Duprat, Michelet, Toqueville, Henri Martin, Montanelli, Wolf, Bakunin, George Sand, Victor Hugo, Delacroix, per citarne alcuni.
Scrittrice eccellente, pensatrice attenta, profonda e raffinata, rivelata con lo pseudonimo di Daniel Stern ha incarnato in quegli anni un grande fermento artistico e culturale che ha caratterizzato un’epoca

L'Associazione

L’Associazione culturale La Casa Rosa trae la sua ispirazione dalla “Maison Rose” della d’Agoult, donna il cui spirito ha saputo cogliere la linfa della vitalità della conoscenza, attraverso uno scambio culturale spontaneo con esponenti di spicco di tutta Europa.
La Casa Rosa vuole essere il punto di riferimento per quegli animi che aspirano ad esprimere attraverso le arti e la cultura la propria creatività, le proprie emozioni; o per coloro che sentono lo stimolo e il piacere di ascoltare ed accogliere esperienze e sensazioni che, attraverso l’arte, provengono dalla realtà contemporanea come da un remoto e suggestivo passato.
La Casa Rosa è lo spirito che infonde nuova vita alla poesia, alla musica, alla danza, al teatro, valorizzando le culture e le identità degli artisti e dei loro ambiti di provenienza, come di chiunque sappia cogliere il soffio della vita e del divino e trasmettere le proprie emozioni attraverso l’arte e lo spirito del proprio ingegno.
Joseph Danhauser, 1840 Liszt al pianoforte: di fronte a Marie d’Agoult alcuni tra i massimi esponenti della cultura e dell’arte del primo romanticismo: Alexandre Dumas, Victor Hugo, George Sand, Gioacchino Rossini, Niccolò Paganini e, naturalmente, Franz Liszt. Sul piano un busto di Beethoven e sulla partete un quadro di Lord Byron. Museo del Teatro alla Scala.
Il pianoforte Erard, sul quale Liszt suonava. Franz Liszt - Zentrum, Raiding.